mercoledì 24 settembre 2008


Vino Novello
E' tempo di Vino novello i Francesi lo chiamavano beaujolais noveau.Anche in Italia non si sa, se per moda o per il suo gusto,è stata trascinata da questo Vino.Spesso si pensa che il vino novello sia un vino nuovo,ma ci si sbaglia di grosso.In realtà questo nettare nasce da una produzione particolare e da una vinificazione diversa dal solito molto più veloce. Ma come può essere che un vino sia pronto solo dopo poche settimane dalla raccolta dell'uva? Il segreto si chiama "Macerazione carbonica"da cui risulta un vino particolarmente profumato.Questo processo consiste nel riempire di uva un contenitore,chiuderlo ermeticamente a circa 30°C dopo averlo saturato con anidride carbonica.Alla fine del periodo di permanenza nel contenitore l'uva perde una quantità di acidi molto inferiori rispetto all'origine.In oltre in questo modo si formano nuovi componenti odorosi che ricorda la fragola e il lampone oltre che un intenso fruttato d'uva.Piuttosto profumato,leggero e poco acido,questo vino è gradito al pubblico giovanile e femminile.La perplessità è questa: La qualità delle uve ,che spesso non sono le migliori e quindi non consentono l'invecchiamento,l'affinamento e lo stoccaggio del vino.
Anche se questo vino non è il massimo per un intenditore dal 6 novembre in poi,la legge Italiana permette la vendita del modaiolo "Vino Novello".

martedì 23 settembre 2008


Dolce rustico della vendemmia
Impastare 950 grammi di farina con 150 grammi di lievito di birra sciolti in un bicchiere di mosto,2 bicchieri di olio di oliva extravergine,10 grammi di semi di anice,50 grammi di uvetta ammollata e strizzata,200 grammi di zucchero,4 uova.Impastare il tutto fino ad ottenere un amalgama sodo da coprire e lasciare riposare fino a lievitazione completata.In seguito riprendere l'impasto lavorarlo ancora un pò con le mani e rimetterlo a riposare per un altra ora circa.A questo punto modellare il composto in tante ciambelle da adagiare su di una lastra ben oliata.Lasciare riposare ancora pe una mezz'ora prima di infornarle a 180°. Cuocerle per circa trenta minuti.Quando saranno ben dorate,toglierle dal forno e spennellare la superfice con zucchero a velo sciolto in acqua.Trova il giusto accoppiamento con della Vernaccia di Serrapetrona.

Sughetti di mosto
Dolce leccornia tradizionale marchigiana preparata da millenni nel periodo della vendemmia con il mosto
Preparazione: Scaldare a fuoco abbastanza vivace il mosto versando a pioggia della farina di granturco (400 grammi per ogni litro di mosto)rimestando continuamente con un cucchiaio di legno,per evitare che si creino "pallocchi" (grumi).Dopo circa mezz'ora,una volta raggiunta la giusta densità,unire delle noci e mandorle tritate e a piacere semi di zucca ammorbiditi in acqua bollente.Versare la polenta dolce ottenuta in scodelle o piatti,decorare la superfice con gherigli di noci o on mandorle tostate,cospargendo a piacere della cannella o cioccolato grattugiato.Servire freddi.Per rallegrare la serata accompagnare questo dolce con del vino cotto.

Non classifichiamolo più Vinello
I Vini marchigiani continuano meritatamente ad affermarsi come un prodotto di qualità crescente,come simbolo caratteristico di un alimentazione genuina e di un piacere del gusto che è anche garanzia di benessere e salute. Sono vini che si edintificano con le tradizioni, la bellezza e la cultura della nostra terra,di cui costituiscono un richiamo di sicuro effetto.Parliamo del Rosato che senza motivo è stato classificato sempre un vinello,ma come tutte le eccellenze oggi si è riscattato salendo all'apice.Un Vino che alla freschezza e alla bevitalità del Bianco si aggiunge per struttura e complessività ad un Rosso.La vinificazione in rosato non ha niente di trascendentale è semplicemente una normale lavorazione di uva bianca e uva rossa:durante la fermentazione il mosto rimane per un certo numero di ore a contatto con le bucce,che gli fornisce la materia colorante,una certa quantità di fenoli e di sostanze aromatiche.Una particolaritàdel Rosato è questa:se vinificato con uve rosse di particolare qualità,è in grado di evolvere e reggere il tempo anche per molti anni.
Si presenta con un colore rosato più o meno intenso,al naso rimane delicato con quel profumo di frutta rossa fresca come: fragola,ciliegia e lampone,rimanda ai sentori tipico del vino appena svinato e del mosto in fermentazione.Il suo sapore è asciutto,fresco,sapido e armonico.Ideale con tutti i piatti della cucina tipica marchigiana.

martedì 9 settembre 2008

Guida ai Vitigni autoctoni Marchigiani



Fino a qualche anno fa,il binomio Marche- Verdicchio identificava una regione vinicola e un vino che,nella scala dei valori,si posizionavano sui gradini più bassi.
Con un organizzazione e un degno lavoro da parte dei viticoltori si è riusciti a portarli sul podio.
I progressi compiuti in vigna e in cantina sono andati a colmare il gap con altre regioni e il Verdicchio con la sua crescita esponensiale,si è fatto alfiere di una lunga schiera di altri bei vini.
Dietro di lui si sono messi in mostra il Rosso Conero e il Rosso Piceno,la Lacrima di Morro d'Allba.
Tutti questi eroi del vino stanno riqualificando l'immagine di una regione che oggi può competere senza nessuna rémora con le più blasonate aree vinicole della penisola.
Ci sono tuttavia molte disparità tra zona e zona e tra vitigno e vitigno.
Il Piceno presenta una buona riuscita per il Falerio con il suo carattere leggermente amarognolo,sensazioni addirittura amplificate negli Offida bianchi; grassi e ricchi di profumi per poi passare al Rosso Piceno segnato da tannini sovente asciutti.
I caratteri di eccellenza latitano anche nei due portabandiera dell'enologia marchigiana"in bianco"i Verdicchio dei Castelli di Jesi e i Verdicchio di Matelica che a fronte di una bella avvolgenza di sensazioni soffrono di una certa mancanza di acidità che potrebbe compromettere la loro longevità.
Serrapetrona saluta l'arrivo della sua DOCG la freschezza dei terroir (termine francese: clima terreno e paesaggio) e l'appassimento avvenuto nel miglior dei modi hanno portato vini ricchi,varietali e di equlibrio.
Colori e profumi intensissimi per il Lacrima di Morro d'Alba.Il Rosso Conero con vini di bello spessore e profumi fruttati,ma a volte duri in bocca nel finale.
In linea con il resto della regione la qualità dei Colli Maceratesi,del Bianchello del Metauro e del Colli Pesaresi.