martedì 23 settembre 2008


Dolce rustico della vendemmia
Impastare 950 grammi di farina con 150 grammi di lievito di birra sciolti in un bicchiere di mosto,2 bicchieri di olio di oliva extravergine,10 grammi di semi di anice,50 grammi di uvetta ammollata e strizzata,200 grammi di zucchero,4 uova.Impastare il tutto fino ad ottenere un amalgama sodo da coprire e lasciare riposare fino a lievitazione completata.In seguito riprendere l'impasto lavorarlo ancora un pò con le mani e rimetterlo a riposare per un altra ora circa.A questo punto modellare il composto in tante ciambelle da adagiare su di una lastra ben oliata.Lasciare riposare ancora pe una mezz'ora prima di infornarle a 180°. Cuocerle per circa trenta minuti.Quando saranno ben dorate,toglierle dal forno e spennellare la superfice con zucchero a velo sciolto in acqua.Trova il giusto accoppiamento con della Vernaccia di Serrapetrona.

Sughetti di mosto
Dolce leccornia tradizionale marchigiana preparata da millenni nel periodo della vendemmia con il mosto
Preparazione: Scaldare a fuoco abbastanza vivace il mosto versando a pioggia della farina di granturco (400 grammi per ogni litro di mosto)rimestando continuamente con un cucchiaio di legno,per evitare che si creino "pallocchi" (grumi).Dopo circa mezz'ora,una volta raggiunta la giusta densità,unire delle noci e mandorle tritate e a piacere semi di zucca ammorbiditi in acqua bollente.Versare la polenta dolce ottenuta in scodelle o piatti,decorare la superfice con gherigli di noci o on mandorle tostate,cospargendo a piacere della cannella o cioccolato grattugiato.Servire freddi.Per rallegrare la serata accompagnare questo dolce con del vino cotto.

Non classifichiamolo più Vinello
I Vini marchigiani continuano meritatamente ad affermarsi come un prodotto di qualità crescente,come simbolo caratteristico di un alimentazione genuina e di un piacere del gusto che è anche garanzia di benessere e salute. Sono vini che si edintificano con le tradizioni, la bellezza e la cultura della nostra terra,di cui costituiscono un richiamo di sicuro effetto.Parliamo del Rosato che senza motivo è stato classificato sempre un vinello,ma come tutte le eccellenze oggi si è riscattato salendo all'apice.Un Vino che alla freschezza e alla bevitalità del Bianco si aggiunge per struttura e complessività ad un Rosso.La vinificazione in rosato non ha niente di trascendentale è semplicemente una normale lavorazione di uva bianca e uva rossa:durante la fermentazione il mosto rimane per un certo numero di ore a contatto con le bucce,che gli fornisce la materia colorante,una certa quantità di fenoli e di sostanze aromatiche.Una particolaritàdel Rosato è questa:se vinificato con uve rosse di particolare qualità,è in grado di evolvere e reggere il tempo anche per molti anni.
Si presenta con un colore rosato più o meno intenso,al naso rimane delicato con quel profumo di frutta rossa fresca come: fragola,ciliegia e lampone,rimanda ai sentori tipico del vino appena svinato e del mosto in fermentazione.Il suo sapore è asciutto,fresco,sapido e armonico.Ideale con tutti i piatti della cucina tipica marchigiana.